Comfort zone: come uscire dal disagio

Uno dei libri più belli che ho letto nel 2022 è stato “The comfort crisis” di Michael Easter e questo articolo fa da apripista per tutti coloro che desiderano crescere personalmente e professionalmente.

Il testo racconta di come noi esseri umani tendenzialmente ci siamo evoluti facendo degli enormi progressi in avanti. Ciò ci ha permesso di portare enormi benefici e quindi di sopravvivere e progredire nel corso dei secoli.  

I nostri comfort moderni come le automobili, la televisione, i tablet, l’aria condizionata si sono sviluppati negli ultimi 100 anni. Se ci fermiamo a riflettere, questo lasso di tempo rappresenta lo 0.004% rispetto a quando, ad esempio, l’Homo Abilis 2,5 milioni di anni fa camminava su due piedi utilizzando strumenti di pietra per cacciare.

Oggi abbiamo tutta una serie di oggetti che migliorano le nostre abitudini. Quando un nuovo comfort viene introdotto, l’uomo si adatta a questo comfort e il nostro vecchio diventa inaccettabile. Il comfort di oggi è il discomfort di domani. Ciò vale soprattutto se l’accelerazione del progresso come quello odierno ha il motore di una Ferrari.

In questo modo ci abituiamo ad una crescente positività che allontana qualsiasi forma di disagio. Nelle società più avanzate, si muore per patologie legate all’extra cibo o ad una cattiva alimentazione, andiamo in ansia se il nostro responsabile disapprova la nostra presentazione Power Point, piuttosto che aver paura di morire per mancanza di acqua o cibo o freddo.

Alcuni scienziati inglesi, hanno recentemente trovato che il nostro cervello ha una modalità di “pilota automatico” o “sonnambulismo” simile alla trance che ci consente di fare cose senza pensare quando siamo impegnati in attività quotidiane e di routine, lasciandoci liberi di pensare a tutt’altro invece di essere presenti e consapevoli. In questi momenti di “risparmio energetico” pianifichiamo cosa mangiare per cena, ci chiediamo quando uscirà la nuova stagione del nostro programma preferito su Netflix, facciamo dei ghirigori mentali sullo stipendio del nostro collega d’ufficio o del suo probabile aumento ricevuto a fine anno. Insomma, viviamo in uno stato di costante agitazione mentale e di chiacchiericcio senza alcun senso strategico per la nostra vita personale e professionale.

Questo spiega anche perché il tempo ci sembrava più lento quando eravamo bambini. Tutto era sempre nuovo e noi imparavamo continuamente. Aprirsi a nuove novità serve per allargare la curva temporale. Viceversa, chiudersi in contesti routinari e abitudinari provoca una sensazione di angoscia e di dissipazione del tempo. Sembra di correre, pur rimanendo costantemente fermi.

Lo psicologo William James lo scrisse puntualmente in alcuni passaggi della sua opera del 1890 “Il principio della psicologia”: “Lo stesso spazio di tempo sembra più breve quando si cresce… In gioventù possiamo avere un’esperienza assolutamente nuova, soggettiva, ogni ora del giorno. Ma quando ogni anno che passa converte una parte dell’esperienza in una routine automatica che quasi non notiamo affatto, i giorni e le settimane si appiattiscono nel ricordo in unità senza contenuto, e gli anni diventano vuoti e quindi crollano.”

Uscire dalla nostra zona di comfort per apprendere abilità utili che richiedono mente e corpo altera il cablaggio del nostro cervello a un livello profondo. Questo può aumentare la produttività e la resistenza contro alcune malattie. L’apprendimento alla novità migliora la mielinizzazione, un processo che essenzialmente dà al nostro sistema nervoso il motore di una Ferrari, creando segnali nervosi più forti ed efficienti in tutto il cervello e il corpo. I cervelli con una maggiore quantità di mielina sono collegati a un miglioramento delle prestazioni in generale.

SPINGERSI SEMPRE OLTRE, SENZA MORIRE: L’ARTE DEL MISOGI

Sicuramente anche tu come me avrai fatto una lista di obiettivi che intendi raggiungere quest’anno. Insieme a questi obiettivi prova a inserirne uno grandissimo legato allo sport. Questo obiettivo ha 2 semplici regole. Farlo una volta durante l’anno e che abbia impatto per i restanti 364 giorni e che non comprometta in alcun modo la tua vita. Personalmente mi sono dato come obiettivo la mezza maratona ad Ottobre. Questo esercizio si ispira al misogi (letteralmente “abluzione”, “cerimonia di purificazione”). Si tratta di un rituale giapponese di purificazione dello shintoismo, una pratica per spingersi oltre, senza morire.

Io ho scelto questa pratica: il mio obiettivo per il 2023 è fare in solitaria il Kungsleden, il leggendario Sentiero del Re tra i paesaggi incontaminati della Lapponia Svedese, oltre il Circolo Polare Artico. E tu?

Se sei arrivato sin qui è perché ti è piaciuto questo articolo e ti ringrazio davvero per averlo letto. Mi occupo di ricerca e selezione del personale. Se hai bisogno di un consiglio di carriera gratuito o restare aggiornato sui miei contenuti, scrivi nel form qui sotto. 

Un abbraccio! Marco.